top of page
  • Immagine del redattoreFederica Scaturin

Che cos'è un'emozione


Emozioni e cervello
Emozioni e cervello

Con il termine "emozione" ci si riferisce solitamente a sensazioni positive o negative che vengono prodotte da particolari situazioni, più precisamente ad un pattern complesso di modificazioni che includono un’eccitazione fisiologica (causata da alterazioni neurali, ormonali, viscerali e muscolari), sentimenti (cioè stati affettivi positivi o negativi), processi cognitivi (che intervengono nell’attività di ricordare, interpretare, porsi delle aspettative, etc..) e reazioni comportamentali (espressive o strumentali) in risposta ad una situazione percepita dal soggetto come importante per il mantenimento del proprio equilibrio e del proprio benessere.

Possiamo considerare una emozione formata da tre diverse componenti: comportamento o risposta muscolare, risposta vegetativa, risposta ormonale. Le tre componenti sono tra loro strettamente correlate dato che il comportamento o risposta muscolare, viene facilitato dalla componente vegetativa e questa a sua volta è potenziata dalla risposta ormonale.


Così, ad esempio, se ci troviamo di fronte ad un pericolo improvviso, l’emozione più probabile sarà quella della paura e la risposta comportamentale potrà essere quella di lotta e/o fuga (fight or flight). Sia la lotta che la fuga, comunque, prevedono l’attivazione di specifici muscoli scheletrici (compresi quelli mimici) cosa che richiede un maggior dispendio energetico e significa una accelerazione del battito cardiaco, un aumento della pressione arteriosa, della ventilazione polmonare, una mobilitazione delle riserve energetiche, che si risolvono in un maggior apporto di ossigeno e glucosio ai muscoli interessati, ed una contemporanea riduzione delle attività non strettamente indispensabili come quella digestiva o sessuale. A questo provvede il SNA con un aumento dell’attività simpatica ed una riduzione di quella parasimpatica.

La componente ormonale, che nel nostro caso può essere esemplificata nella produzione di adrenalina/noradrenalina da parte della midollare della ghiandola surrenale, aumenta ulteriormente l’afflusso di sangue ai muscoli, stimolando al contempo la mobilizzazione delle riserve energetiche.

Almeno alcune delle reazioni fisiologiche che si accompagnano alle emozioni, possono venire colte da altri individui, come ad esempio un improvviso rossore o una particolare espressione del viso, finendo col divenire una forma di comunicazione, spesso involontaria. La comunicazione, in biologia, è quell’azione compiuta da un organismo che altera la distribuzione di probabilità del comportamento di un altro organismo in modo adattivo per l’uno o per l’altro o per entrambi i partecipanti. La comunicazione non è né il segnale in sé né la risposta, bensì la relazione esistente tra l’uno e l’altra.


Cane e uomo
Cane e uomo

Gli animali (e quindi anche l’uomo) emettono un gran numero di segnali che hanno il significato di atti comunicativi. A volte questi atti comunicativi avvengono in maniera volontaria e cosciente come nel caso di una frase o di un gesto rivolti ad un altro soggetto, a volte avvengono all’insaputa o contro la volontà dell’emittente, come quando si arrossisce di vergogna, situazione in cui il ricevente, se presta attenzione, è in grado di “ricevere il messaggio”. Altre volte certi atti comunicativi non vengono normalmente colti se non da riceventi particolarmente allenati.

Le emozioni quindi si possono anche definire come la comunicazione corporea intersoggettiva di un movimento vitale intra-soggettivo o l’esteriorizzazione corporea di un linguaggio interiore.

11 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page