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Aphanizomenon flos-aquae: "invisibile fiore d'acqua".

  • Immagine del redattore: federica scaturin
    federica scaturin
  • 13 mag 2021
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 14 giu 2021


Il termine Aphanizomenon viene dall’unione di aphanizo (che significa letteralmente “fallo sparire”) e dal greco Μένων (Ménon), portare; l’epiteto specifico flos-aquae deriva da flōs, a sua volta dal proto-indo-europeo, fiore e da aquae, acqua, quindi "invisibile fiore d'acqua".


La definizione di alga per questa specie, viene chiamata infatti anche Alga Klamath (il termine Klamath è un chiaro riferimento all’origine di queste alghe, cresciute nelle acque dell’omonimo lago – Upper Klamath Lake – nell’Oregon - Stati Uniti), è impropria poiché essa è in realtà un cianobatterio (phylum Cyanophyta) quindi un organismo procariota unicellulare, che vive organizzato in colonie, formando fioriture nei corpi stagnanti di acqua dolce in tutto il mondo (a volte anche salmastre), che possono divenire anche pericolose per i mammiferi per la presenza di neuroendotossine. (L’Aphanizomenon flos-aquae è noto per la produzione di endotossine, le sostanze chimiche tossiche rilasciate quando le cellule muoiono. Una volta rilasciate e ingerite, queste tossine possono danneggiare, nei mammiferi, i tessuti del fegato e dei nervi; inoltre produce BMAA, un aminoacido neurotossico implicato nella sindrome SLA / Parkinsonismo. http://antropocene.it/2020/04/05/aphanizomenon-flos-aquae/)


Le proprietà nutrizionali e le potenzialità terapeutiche di Aphanizomenon flos aquae sono pertanto indissolubilmente legate sia alla grande salubrità che alla natura chimica dell’habitat in cui l’alga cresce.



Il lago Klamath, collocato a un’altitudine di 1300 metri, è situato all’interno di una grande riserva naturale protetta, le Cascade Mountains, si estende per circa 250 kmq e vanta un microclima unico: assolato per 300 giorni all’anno e di scarsa profondità, mediamente una decina di metri, ha una temperatura dell’acqua molto mite che permette facilmente lo sviluppo delle alghe (la crescita dei cianobatteri può avvenire anche a bassa temperatura ma la “fioritura” di questi procarioti è significativamente maggiore al di sopra dei 15 °C) ; sono acque incontaminate che bagnano rocce vulcaniche ricche di depositi minerali. Il lago è poi sovrastato da un altro bacino vulcanico, il Crater Lake, molto più profondo (circa 1770 m), dal quale riceve acque purissime e ricche di materiale inorganico.


La raccolta delle alghe Klamath avviene direttamente sul posto; vengono prelevate solo le più superficiali per sottoporle, dopo accurate filtrazioni, all’essiccazione a basse temperature.


La composizione chimica di Aphanizomenon flos aquae evidenzia come per la Spirulina, una rilevante componente proteica che viene stimata attorno al 60-65% del peso secco e che comprende 20 aminoacidi, inclusi quelli essenziali, in proporzione praticamente identica a quella ritenuta ottimale per il corpo umano.


La componente glucidica è rappresentata per il 18% circa ed è costituita in prevalenza da un amido cianofita, la cianoficina a base di glucosio, e da una lipoglicoproteina, sostanza complessa simile al glicogeno umano.


La frazione lipidica, localizzata a livello della membrana cellulare, è evidenziata da un’ampia porzione di acidi grassi omega-3 e omega-6 nell’ottimo rapporto di 2:1; va evidenziato che il contenuto di omega-3 nella Spirulina è pressoché nullo.


La rappresentanza vitaminica è completa e mostra un elevato livello di cianocobalamina, presenza difficilmente riscontrabile in altre specie vegetali.


Per ciò che riguarda il contenuto in minerali, si riporta la presenza di ben 70 elementi fra cui calcio (40% in più rispetto Spirulina) e magnesio; potassio e sodio nell’ottimo rapporto di 16/1; cromo, assente nella Spirulina, e ridotti i livelli di jodio e sodio.


Alga Klamath dispone inoltre di un corredo di pigmenti antiossidanti di tutto rispetto; oltre alle già note e importanti ficocianine (15% circa del peso secco), sono stati isolati ben 15 carotenoidi fra cui spiccano varie xantofille come cantaxantina, luteina, zeaxantina, astaxantina e licopene.


È evidente quindi che il consumo alimentare dell’Alga Klamath possa sicuramente determinare positivi effetti di tipo salutistico, ma recentemente, a seguito di numerosi lavori scientifici, sono emersi anche importanti benefici nei confronti di svariate patologie.




Alcuni effetti emersi da ricerche condotte in campo neurologico, immunitario e metabolico:

  • antiossidante,

  • migliora il metabolismo epatico,

  • modula/riduce il processo anti-infiammatorio,

  • effetti positivi sul grado di attenzione,

  • sul tono dell’umore,

  • sulla capacità mnemonica nonché

  • azioni di contrasto dell’irritabilità nervosa e dell’insonnia,

Nel settore neurologico, lavori condotti in ambito pediatrico con un estratto registrato di Alga Klamath, hanno mostrato effetti molto interessanti nel controllo delle manifestazioni cliniche legate alla sindrome da Deficit dell’Attenzione e Disordini legati all’Iperattività (ADHD); gli effetti neuromodulatori dell’Alga Klamath sono stati estesi e apprezzati nei confronti di sindromi ansioso-depressive in donne in menopausa (Genazzani et al., 2010) e in post-menopausa (Scoglio et al., 2009).



Le informazioni contenute in questo articolo sono da intendersi a puro scopo informativo e divulgativo e non devono essere intese in alcun modo come diagnosi, prognosi o terapie da sostituirsi a quelle farmacologiche eventualmente in atto. In nessun caso sostituiscono la consulenza medica specialistica. L’autore ed il sito declinano ogni responsabilità rispetto ad eventuali reazioni indesiderate.

Tratto da: D. Cardoni, Dal profondo blu la risorsa verde, Natural 1, gennaio-febbraio 2019, pag. 74-79



 
 
 

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